MONTECCHIO MAGGIORE. Gli agenti del Comando di Polizia Locale dei Castelli, alla guida del Comandante Chiara Crestani, hanno fatto “irruzione” al centro massaggi “Shang Hai” di via Madonnetta 109 a Montecchio Maggiore. L’indagine era iniziata circa un mese fa, dopo diverse segnalazioni pervenute dai cittadini al Comando della Polizia Locale. Sono stati predisposti specifici servizi di controllo che hanno consentito di raccogliere informazioni da circa una trentina di clienti, fermati all’uscita dal locale, i quali hanno confermato il sospetto che all’interno del centro, oltre ai normali massaggi, si praticassero anche prestazioni di carattere sessuale, meglio conosciute come “Happy Ending”. Durante il massaggio, effettuato al costo di 25-30 euro, a seconda del tempo impiegato, la massaggiatrice stuzzicava il cliente e proponeva la continuazione del massaggio stesso, con l’aggiunta di 20 euro. 
L’attività di indagine ha visto coinvolti tutti gli operatori del Comando. Ieri pomeriggio alcuni di essi sono entrati nel centro, dove hanno trovato tre ragazze di nazionalità cinese e la responsabile tecnica, di nazionalità italiana. All’interno del centro vi erano anche due clienti che stavano usufruendo del massaggio. Le ragazze cinesi, una con la mansione di direttrice “di fatto”, adibita all’accoglienza del cliente, e due in abiti succinti tipici di un locale a luci rosse, con mansione di massaggiatrici, sono state sentite dalla Polizia Locale in collaborazione con i mediatori culturali di Venezia promotori del  Progetto “Comunità locali contro la tratta, una Rete per il Territorio del Veneto”. Nell'ambito di tale progetto è infatti attivabile l'Unità di crisi e di valutazione nell'ambito delle azioni proattive multiagenzia volte all'emersione di possibili vittime di sfruttamento in ambito sessuale o lavorativo.
Le ragazze sentite hanno tentato di giustificare la loro attività riferendo che erano i clienti a chiedere prestazioni sessuali e che esse venivano negate, alimentando l’ira dei clienti stessi: una versione che non ha convinto la Polizia Locale.
Le ragazze impiegate come massaggiatrici, oltre a percepire un magro stipendio praticavano l’”Happy ending” con l’obbligo di consegnare il denaro alla direttrice Y.Q., 34 anni, cinese residente nel comune di Montecchio Maggiore, compagna del titolare W.N., 30 anni, anch’egli residente a Montecchio. La stessa Y.Q. a fine mese assegnava “un bonus” di 100 euro alla massaggiatrice che riusciva a totalizzare il maggior numero di massaggi.
Al termine dell’attività il locale è stato sottoposto a sequestro, mentre sono stati segnalati alla Procura della Repubblica di Vicenza il titolare del centro W.N. e la compagna Y.Q., denunciati a piede libero e in concorso per sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione.
Sono ancora in corso da parte del Comando indagini volte a verificare il coinvolgimento di altre persone.

“Un plauso a questa brillante operazione della Polizia Locale – ha commentato il sindaco Milena Cecchetto – perché ha saputo far emergere un fenomeno di sfruttamento ai danni di donne costrette a vere e proprie umiliazioni. Come Amministrazione comunale teniamo alta l’attenzione verso la prostituzione, non solo lungo le strade, ma anche verso quei fenomeni di illegalità che soltanto con la riapertura delle case di tolleranza, non mi stancherò mai di dirlo, verrebbero regolamentati e sottratti agli interessi di sfruttatori privi di scrupoli”.

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